Il Gruppo SKF ha reso pubblico lo scorso 11 febbraio durante la consueta conferenza annuale a Torino, il bilancio del 2019. Dopo un primo semestre caratterizzato da domanda stabile, si è evidenziata una certa flessione nei restanti sei mesi dell’anno. Tuttavia, un’attenta gestione dei costi ha permesso, specie nel quarto trimestre, di ridurre il debito e di aumentare gli investimenti nell’ambito della produzione e della ricerca e sviluppo. Grazie a ciò inoltre il Consiglio di Amministrazione ha proposto di aumentare il dividendo agli azionisti.
SKF ha registrato una stabilità delle vendite nette totali nel 2019
A livello complessivo, nel 2019 si è registrata una sostanziale stabilità delle vendite nette totali, con un +0,4%. Buoni i risultati delle vendite organiche in Medio Oriente/Africa (+1,8%, con addirittura un +13,4% nel quarto trimestre) e Asia, grazie al traino della forte domanda della Cina (+0,7% nell’anno, +4,3% nel quarto trimestre). Ottimi risultati in America Latina (+5,6%/+8,2%). Segnalano cali sostanziali invece il Nord America (-7,8%/-15,9%) ed Europa (-1,9%/-3,0%).
A livello di aree, l’Industrial ha registrato un margine del 13,3%, superiore al 12,9% del 2018, nonostante il calo dell’1,2% di vendite organiche. Notevolmente superiori sono state le vendite in Asia, mentre Europa e America Latina si attestano su una sostanziale stabilità. Fa da contraltare il Nord America, in forte calo.
Per quanto riguarda l’Automotive, il calo di vendite organiche del 7,5% ha comportato un margine del 2,4% rispetto al 3,8% del 2018. In termini geografici, l’America Latina si distingue anche in questo caso in termini positivi, mentre segnali negativi arrivano dagli altri continenti.
Per il primo trimestre 2020 le aspettative sono in linea con lo stesso periodo del 2019: volumi inferiori generalizzati per tutto il Gruppo, con una domanda leggermente inferiore per l’Industrial e inferiore per l’Automotive. In linea anche le aree geografiche, con domande positive previste per Asia e America Latina, e negative per Europa e Nord America.
I numeri della filiale italiana SKF Industrie
Entrando nello specifico della situazione italiana, Ezio Miglietta – AD di SKF Industrie – ha sottolineato come anche in questo caso il 2019 abbia registrato un calo sostanziale, ma in misura inferiore rispetto a quanto paventato a fine 2018. «Abbiamo infatti registrato, anche nel 2019, un fatturato abbondantemente superiore al miliardo di euro: il totale prima dei consolidamenti contabili si è assestato a 1.131 milioni di euro rispetto ai 1.168 milioni di euro del 2018, con una diminuzione pari a circa il 3%».
L’area Automotive & Aerospace ha sostanzialmente replicato il 2018 nonostante ci sia stata una flessione nel segmento Automotive e un forte incremento nel segmento Aerospace. L’area Industrial ha invece sofferto maggiormente e ha fatto registrare una contrazione del 2%. L’utile operativo, escludendo gli oneri straordinari, è stato di 96,7 milioni di euro, contro un valore di 107,8 milioni di euro del 2018. Il margine operativo passa all’8,6% dal precedente 9,2%.
«Gli oneri straordinari nel 2019 sono stati pari a circa 18 milioni di euro e hanno sostanzialmente riguardato una serie di interventi volti al miglioramento della competitività dell’azienda sul mercato».
SKF aumenta gli investimenti per il 2020
Da segnalare infatti l’aumento degli investimenti rispetto allo scorso anno, con 36 milioni di euro, principalmente rivolti all’implementazione di tecnologie innovative, adeguamenti tecnologici e progetti Industry 4.0 oriented. Ben 3 milioni di euro sono stati investiti per il progetto pilota di digitalizzazione dello stabilimento di Cassino (Digital 2win).
Alessandro Ariu
a.ariu@tim-europe.com