Anche AVR - Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria è tra le Associazioni che aderiscono al nuovo progetto editoriale di CMI - Costruzione e Manutenzione Impianti, come ci racconta il Responsabile Associativo Alessandro Durante.
Cos’è AVR e di cosa si occupa?
AVR - Associazione italiana dei costruttori di valvole e rubinetteria è attiva dal 1952, ne fanno parte più di 60 tra le principali aziende del comparto che rappresenta circa 7 miliardi e mezzo del fatturato del Paese. Più del 60% di questo fatturato deriva dall’esportazione, i nostri prodotti sono infatti molto apprezzati dai mercati più esigenti dove viene ricercata la qualità, l’eccellenza e la cura dei dettagli.
AVR è ormai prossima ai 70 anni di età e questo testimonia quanto sia importante per un gruppo di aziende condividere obiettivi e strategie per far sì che un intero segmento industriale italiano possa essere oggetto di miglioramento, favorendo la crescita non della singola azienda ma di tutte. La logica di AVR è quindi quella di aiutare le aziende a crescere tutte insieme sia attraverso la tutela legislativa e normativa sia attraverso la promozione internazionale.
Quali aziende fanno parte dell’Associazione e a quali settori fanno riferimento?
AVR comprende sessanta aziende annoverate tra le più importanti e rappresentative del comparto, tutte fortemente radicate nel territorio italiano. Per quanto riguarda, invece, i settori di riferimento, quelli principali sono quattro: la rubinetteria sanitaria (i rubinetti che ognuno di noi ha in casa), le valvole industriali (utilizzate per esempio nelle applicazioni dell’Oil&Gas o in altre produzioni di tipo complesso come nell’industria chimica), le valvole in bronzo-ottone (per impianti e infrastrutture a livello residenziale) e, infine, i raccordi ovvero tutti quegli accessori complementari a valvole e rubinetti che ne determinano direttamente e indirettamente il corretto funzionamento.
I progetti ai quali AVR sta lavorando sono tanti e riguardano anche il futuro. Può citarne qualcuno?
In AVR quando si parla di “progetti per il futuro” si intendono progetti che in realtà sono già attuali oggi e a cui si lavora da tempo.
Mi spiego meglio: il contesto in cui lavoriamo ha un orizzonte necessariamente internazionale. Tenga presente che le leggi che noi abbiamo oggi, nella maggior parte dei casi, derivano da direttive europee che una volta approvate devono essere recepite dai Paesi membri dell’Unione Europea nel giro di due o tre anni, a seconda del tipo di normativa. Ciò significa che questa normativa viene discussa almeno tre anni prima a Bruxelles per essere applicata due/tre anni dopo la promulgazione dello Stato membro.
Stiamo parlando un periodo di sei anni, durante il quale le associazioni internazionali come AVR vengono coinvolte per descrivere come delineare questa direttiva e successivamente per far sì che ci sia un’integrazione della direttiva all’interno del mondo industriale italiano, che difficilmente riesce a recepire ogni singolo dettaglio quindi c’è un adattamento, un’interpretazione.
Lei capisce che un’azienda che sa che tra sei anni succederà qualche cosa ha il tempo per prepararsi. L’azienda che, invece, legge sulla Gazzetta Ufficiale i nuovi adattamenti (per esempio cambia una normativa o cambiano i materiali o la norma sulla sicurezza ecc.) non ha il tempo necessario di prepararsi a questi cambiamenti. Sapere in anticipo ciò che accadrà tra sei anni è impagabile. Gli studi e le analisi dei settori di nostra competenza nel mercato internazionale permettono alle nostre aziende associate - e di conseguente all’intera filiera - di essere sempre in anticipo sui tempi per poter adattarsi alle richieste del mercato nazionale ed essere più competitive.
Le cito un progetto in particolare, quello del “Bonus idrico” che, istituito da un emendamento alla Legge di Bilancio 2021 e approvato dalla Commissione Bilancio della Camera che, se verrà confermato il decreto attuativo dal Governo Draghi come ci auguriamo, prevede una cifra di 1.000 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2021 per la sostituzione di sanitari con nuovi apparecchi a scarico ridotto e la sostituzione di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.
A questo progetto, che AVR ha sviluppato in collaborazione con Confindustria Ceramica e FederlegoArredo, si lavorava già da un anno. Elemento determinante nel raggiungimento dell’obiettivo è stato il fatto di riuscire a unire la nostra produzione industriale di eccellenza con una tecnologia che tutti noi abbiamo in casa - i rubinetti - con conseguenti importanti vantaggi dal punto di vista del risparmio idrico e del risparmio energetico (basti pensare all’impatto significativo sull’economia domestica), oltre alla salvaguardia delle risorse appena citate.
A proposito di progetti, quali sono le aspettative dell’Associazione riguardo alla collaborazione con la rivista CMI?
Come Associazione abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione con la rivista CMI proprio per avere un canale di sensibilizzazione per tutti gli operatori che si occupano dei nostri settori di riferimento.
Maria Bonaria Mereu
m.mereu@tim-europe.com