Uno degli elementi su cui si fonda la sicurezza sul lavoro è la permanenza nel tempo dei requisiti essenziali di sicurezza di attrezzature, macchine e impianti. I controlli periodici e le manutenzioni regolari sono fondamentali per mantenere ambienti di lavoro sicuri e affidabili.
Di fatto, oltre agli impianti di produzione, ai quali solitamente il datore di lavoro rivolge maggiore attenzione al fine di assicurare l’efficienza produttiva, anche gli altri impianti e le attrezzature devono essere tenuti costantemente sotto controllo, in quanto l'assenza di manutenzione o una manutenzione inadeguata possono essere causa di situazioni pericolose, incidenti e problemi per l’incolumità delle persone.
Non è superfluo ricordare che il legislatore per queste ragioni negli ultimi decenni ha emanato specifiche disposizioni che impongono al datore di lavoro di sottoporre attrezzature, macchine e impianti a una puntuale manutenzione. Infatti, tra le misure generali di tutela descritte nell’art. 15 del D. Lgs. 81/08, che in sostanza rappresenta la politica della sicurezza alla quale si riferisce tutto il provvedimento normativo, è richiamato l’obbligo di regolare manutenzione. Inoltre, per quanto concerne gli ambienti di lavoro, con l’articolo 64 è stato stabilito che il datore di lavoro deve provvedere affinché i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Anche l’articolo 71 (punto 2, lettera a del comma 4) fissa il dovere di adottare tutte le misure necessarie affinché le attrezzature siano oggetto di idonea manutenzione. In effetti, il datore di lavoro è sempre tenuto a garantire che tutte le attrezzature utilizzate dai propri dipendenti e gli impianti presenti nelle aree di lavoro siano oggetto di specifici controlli e manutenzione.
Inoltre, la legislazione italiana ha disciplinato anche la natura e la frequenza delle verifiche della maggior parte degli impianti e delle attrezzature. È questo il caso dei presidi e dei sistemi antincendio per i quali le scadenze sono stabilite da una specifica normativa.
LA CERTIFICAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI
Proprio in virtù delle responsabilità cui sono investiti, i datori di lavoro, hanno la necessità di strumenti tramite cui verificare il grado di efficienza e di correttezza operativa dei soggetti a cui affidano le attività di manutenzione dei presidi antincendio.
Una vera e propria esigenza di garanzia della specializzazione che può essere soddisfatta pienamente dalla certificazione di terza parte delle figure professionali (Schema 1). Si tratta di una attestazione delle competenze che, basata su specifici schemi di certificazione, offre la garanzia che i tecnici manutentori possiedono, mantengono e migliorano nel tempo la necessaria competenza. Questi schemi, implementati dagli enti di certificazione (o organismi di terza parte), garantiscono che il professionista sia dotato di esperienza e addestramento, in modo da essere in grado di espletare correttamente le procedure di manutenzione.
Negli ultimi anni e nei più disparati settori industriali, si sta assistendo a una crescente richiesta di Figure Professionali specializzate e qualificate in grado di svolgere le proprie mansioni in maniera sempre più organica e strutturata, in cui la certificazione di terza parte della figura professionale è divenuta la prima risposta. Si sono quindi moltiplicate le iniziative e i percorsi e anche il settore della fire-safety ne è stato toccato.
UMAN ha per questo ritenuto di mettere a fattor comune con ICIM - Ente di Certificazione Italiano indipendente fondato a Milano nel 1988 come Istituto di Certificazione Industriale per la Meccanica - le competenze e le conoscenze sviluppate dai propri Associati, per la preparazione di percorsi di certificazione della figura professionale del tecnico manutentore antincendio.
A oggi, nel settore della fire-safety sono attivi i seguenti schemi di certificazione
→ Tecnico manutentore estintori*
→ Tecnico installatore e manutentore porte tagliafuoco*
→ Tecnico manutentore reti idranti
→ Tecnico manutentore stazioni di pompaggio
→ Tecnico manutentore sistemi di evacuazione naturale fumo/calore.
* Schema oggetto di accreditamento da parte di ACCREDIA
Non è qui superfluo ricordare la doppia valenza che una certificazione della figura professionale riveste: sì strumento di garanzia per la qualità del lavoro, a tutela degli utilizzatori, ma anche strumento distintivo per i tecnici manutentori che possono avere uno strumento concreto per mostrare e pesare la propria competenza. In effetti, è possibile affermare che questa tipologia di certificazione offre al professionista l’opportunità di posizionarsi al meglio e in maniera efficace nel mercato della propria attività professionale.
Marco Albanese - Responsabile Associativo UMAN