I datori di lavoro sono obbligati per legge, con il Decreto Legislativo 81 di aprile 2008, a redigere il Documento di Valutazione Rischi (DVR), frutto di un’analisi accurata dei pericoli e dove si individuano le misure a tutela dei dipendenti dell’azienda, oltre a predisporre un piano di intervento per la riduzione dei rischi. Marco Chiarini, General Manager di Stommpy, ha commentato: “Il rispetto delle prescrizioni costituisce un obbligo non solo etico e morale, ma anche giuridico”.
La ricerca effettuata da Stommpy
Un piano di sicurezza efficace porta molteplici benefici: non solo il personale sa di lavorare in sicurezza, ma si possono riscontrare effetti positivi economici e sulla gestione dei processi. Stommpy ha condotto una ricerca di tre anni su un campione di 40 clienti, dove il piano di valutazione dei rischi prevedeva, tra i diversi provvedimenti, anche l’installazione di protezioni antiurto nelle aree di movimentazione merci. Il progetto, denominato “Valutazione dei rischi nella movimentazione dei carrelli adibiti al trasporto delle merci”, ha coinvolto principalmente i responsabili del servizio di prevenzione e protezione aziendale, ma anche titolari, facility manager e responsabili della manutenzione. Nel processo di valutazione dei rischi sono stati analizzati i percorsi dei mezzi, concentrandosi su specifici parametri; è emerso come lo stato operativo esistente generasse, in molteplici punti, potenziali rischi sia per il personale che per gli impianti.
I risultati rilevati da Stommpy
Marco Chiarini ha raccontato: “Al fine di ridurre e/o eliminare le eventuali collisioni, abbiamo suggerito, ove possibile, di ampliare l’area di manovra dei carrelli, a favore di una maggiore visibilità nei punti di incrocio. Abbiamo, inoltre, proposto di modificare la disposizione di scaffalature e nastri trasportatori, delimitare le aree di parcheggio merci e i percorsi pedonali. Nella maggiore parte dei casi, in assenza di spazio, si è intervenuti installando dei sistemi di protezione antiurto Stommpy, allo scopo di preservare le infrastrutture esistenti e tutelare, allo stesso tempo, i lavoratori”. Dopo i tre anni sono emersi risultati positivi, tra cui: riduzione delle spese per riparazione delle infrastrutture a causa delle collisioni con carrelli, aumento dell’efficienza operativa, risparmio sul premio INAIL, riduzione degli infortuni a persone causati dalla collisione dei carrelli contro infrastrutture e/o persone.