L'Osservatorio dell'Industria 4.0 ha presentato i dati raccolti sulle imprese italiane

La ricerca della School of Management di PoliMi ha evidenziato il trend di crescita dell'Industria 4.0 in Italia

  • Luglio 12, 2018
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  • Marco Taisch, uno dei Responsabili Scientifici dell'Osservatorio Industria 4.0
    Marco Taisch, uno dei Responsabili Scientifici dell'Osservatorio Industria 4.0

A giugno 2018 sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Industria 4.0, della School of Management del Politecnico di Milano, al convegno “Industria 4.0: produrre, migliorare, innovare”, tenutosi a Milano presso l’Auditorium di Assolombarda.

I numeri raccolti dalla ricerca

Nel 2017, il mercato dei progetti di Industria 4.0 ha raggiunto in Italia un valore tra i 2,3 e i 2,4 miliardi di euro, di cui 84% verso imprese italiane e 26% come export, quindi con una crescita del 30% rispetto al 2016. Si somma a questi un indotto di 400 milioni circa di euro per i progetti “tradizionali” di innovazione digitale. La tecnologia 4.0 più diffusa resta quella dell’Industrial IoT, con un valore di circa 1,4 miliardi di euro; segue la Industrial Analytics con 410 milioni di euro, e la Cloud Manufacturing con 200 milioni di euro, che la pone fra le prime in crescita. È anche aumentato il livello di conoscenza sull’Industria 4.0: a oggi, solo il 2,5% delle imprese afferma di non conoscere il tema, mentre era il 40% solo due anni fa; il 15% al momento è in fase esplorativa, e il 55% dichiara di aver già implementato soluzioni 4.0. Questi dati testimoniano il fermento del mercato italiano in questo settore, e il buon livello di alfabetizzazione tecnologica raggiunto. L’impatto del Piano Nazionale Industria 4.0 si mostra molto positivo: su un campione di 236 imprese, la quasi totalità ne conosce le misure, la metà afferma di aver già usufruito di forme di iper e di super ammortamento per il rinnovo degli asset, e una su quattro dichiara di aver intenzione di farlo a breve. Il 25% delle imprese ha investito più di tre milioni di euro, mentre il 20% meno di 200 mila. Sei aziende su dieci hanno dichiarato che usufruiranno del credito di imposta previsto per la formazione 4.0.

Tecnologie e skill 4.0

Sono quasi 900 le applicazioni 4.0 dichiarate dalle 236 imprese analizzate, distribuite in tre aree dei processi aziendali, Smart Lifecycle, Smart Supply Chain e Smart Factory. Il 40% delle applicazioni dichiarate riguardano Internet of Things e Industrial Analytics. Il 50% delle imprese afferma di aver già concluso o avviato una valutazione delle competenze 4.0. Questa valutazione interessa tutte le funzioni aziendali e le figure presenti in azienda. Emergono in particolare cinque competenze principali per il 4.0: applicazione lean manufacturing 4.0, gestione della supply chain digitale, cyber-security, manutenzione smart e relazione uomo-macchina. In media, il 30% delle aziende dichiara di sentirsi preparato per affrontare l’Industria 4.0.

Il modello DREAMY dell'Osservatorio Industria 4.0

L’Osservatorio Industria 4.0 ha sviluppato il modello DREAMY (Digital, Readiness Assessment MaturitY) per valutare la maturità digitale dei processi, in termini di capacità di esecuzione, monitoraggio e controllo, organizzazione e utilizzo di tecnologie ICT, gestione della produzione, qualità e manutenzione, logistica e supply chain.

PMI e start-up 4.0

L’Osservatorio ha anche identificato i diversi approcci che le PMI manifatturiere stanno tenendo nei confronti della digitalizzazione. Il primo profilo è quello delle aziende “impassibili”, per cui è necessarie sensibilizzare i vertici aziendali sul contenuto della trasformazione digitale. Il secondo è quello delle imprese “lente”, quelle che hanno il capito il potenziale ma sono ancora riluttanti a intraprendere il percorso. Altri due profili riguardano le aziende “attive” e quelle definite “saranno famosi”, cioè quelle aziende che hanno iniziato la trasformazione digitale, ma non hanno ancora competenze interne altamente specializzate. Infine gli “imitatori”, cioè coloro che hanno bisogno di confrontarsi e di vedere come hanno operato realtà simili alla loro. Le start-up attive nell’Industria 4.0 sono circa 215, e hanno raccolto complessivamente 2,5 miliardi di finanziamenti. I dati dell’Osservatorio confermano il trend di crescita del numero di nuove imprese, che negli ultimi quattro anni è aumentato del 15-20%. In particolare, il 24% di queste start-up propone soluzioni di Industrial Analytics, il 20% di Industrial IoT e un altro 20% di Additive Manufacturing. L’analisi per area geografica, conferma il ruolo di primo piano degli Stati Uniti, che ospitano il 49% delle start-up censite e l’80% dei finanziamenti totali. In Europa opera il 35% del campione, ma la media di investimenti delle singole start-up è di soli 3,8 milioni di dollare, contro i 25,5 milioni di quelle statunitensi. L’Italia ospita 24 start-up, ma i finanziamenti sono molto al di sotto della media europea, essendo pari a circa 500 mila dollari.