Con la pubblicazione del D.M. 1° settembre 2022, cosiddetto Decreto Controlli, è stata introdotta la qualificazione obbligatoria dei tecnici manutentori di presidi antincendio e la conseguente implementazione del “sistema di qualificazione”. Con l’entrata in vigore di questo nuovo provvedimento, il tecnico manutentore per poter svolgere la propria attività dovrà acquisire una specifica qualifica che si ottiene attraverso il superamento di un esame di idoneità svolto presso una commissione esaminatrice del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Modalità d’esame e certificazione
Per le modalità di esame sono individuate tre diverse casistiche a seconda dell’esperienza o di precedenti certificazioni in possesso degli aspiranti tecnici manutentori qualificati. I casi sono tre:
- Caso 1: è individuato il caso ordinario che prevede la frequenza obbligatoria di corso di formazione (schema 1) e l’esame completo (prova scritta, prova pratica e prova orale).
- Caso 2: i soggetti che alla data di entrata in vigore del decreto svolgono attività di manutenzione da almeno 3 anni sono esonerati dall’obbligo di frequenza del corso e possono richiedere di sostenere l’esame completo.
- Caso 3: i soggetti che alla data di entrata in vigore del decreto svolgono attività di manutenzione da almeno 3 anni e che si sono qualificati con una certificazione volontaria, a seguito della frequenza di un corso con contenuti minimi e durata pari o superiore a quanto indicato nel decreto, possono richiedere di sostenere la sola prova orale.
Al riguardo è opportuno evidenziare che, anche se le opportunità previste per i casi 2 e 3 hanno carattere transitorio, risulta un grande errore spacciare out of time le certificazioni di terza parte delle competenze. È questo un sistema che oltre a promuovere il riconoscimento delle professionalità, è considerato come il migliore strumento di tutela per gli utilizzatori.
È opportuno chiarire che la certificazione proseguirà affiancandosi alla qualifica introdotta con il Decreto Controlli, in quanto plus competitivo per l’operatore che l’acquisisce, che vede riconosciuta maggiormente la propria competenza e professionalità.
Conoscenze e abilità riconosciute
Da numerosi anni l’associazione UMAN, che all’interno del sistema ANIMA Confindustria raggruppa i fabbricanti di attrezzature e impianti per la sicurezza e antincendio, è impegnata in un importante progetto di autoregolamentazione volontaria della professione del tecnico manutentore antincendio e delle imprese di manutenzione. Un progetto nato con l’obiettivo di supportare gli operatori del settore che da sempre hanno manifestato la volontà di veder riconosciute sia le proprie conoscenze e abilità sia il continuo impegno nell’aggiornamento delle stesse. Una risposta concreta che UMAN ha voluto offrire a chi si pone sul mercato con serietà e competenza.
Il sistema di riconoscimento delle competenze professionali avviato da UMAN in collaborazione con ICIM, Ente di certificazione indipendente nato a Milano nel 1988 come Istituto di Certificazione Italiano per la meccanica, prevede la possibilità per il tecnico manutentore di vincolarsi volontariamente ai requisiti individuati all’interno di norme tecniche (o prassi di riferimento) e di certificarsi presso un ente accreditato. Il possesso e il rispetto di detti requisiti sono verificati attraverso uno scrupoloso processo di valutazione composto da una prima certificazione, da sorveglianze e rinnovi periodici (schema 2).
Competenze in continuo aggiornamento
In pratica le competenze e il continuo impegno nell’aggiornamento, sono verificate sulla base di evidenze oggettive dall’Ente che opera secondo i criteri di indipendenza, imparzialità e trasparenza imposti da ACCREDIA. Un meccanismo che oltre a distinguere con oggettività le conoscenze e abilità dei tecnici manutentori, li stimola a migliorare con continuità le proprie competenze per svolgere con perfezione la propria attività.
La certificazione delle competenze rilasciata da Ente terzo proseguirà la propria esistenza al fianco della qualificazione introdotta con l’emanazione del Decreto Controlli. I due sistemi possono essere contemplati come sinergici, in quanto si vedranno affiancati il rispetto dei requisiti minimi dettati dal legislatore – indispensabili per svolgere l’attività – con ulteriori garanzie di massime performance certificate da un ente terzo.
La certificazione volontaria diventa quindi un plus alla qualifica introdotta dal Decreto Controlli. Una spinta alla competitività e alla valorizzazione di una professione che sempre di più è chiamata a rispondere a nuove esigenze.