Innanzitutto, occorre sempre ricordare che un gas può essere mantenuto allo stato liquido a temperatura ambiente solo sottoponendolo a pressione, altrimenti questo vaporizzerà riprendendo il suo stato originale, cioè quello gassoso. La liquefazione è possibile anche alla pressione atmosferica ma sarà necessario raffreddare il gas fino alla sua temperatura di ebollizione.
I gas liquefatti con i quali più frequentemente si lavora sono, per esempio, l’ammoniaca, i fluidi refrigeranti, il gas di petrolio liquefatto (meglio noto come GPL, principalmente costituito da propano e butano). In questo articolo, verranno tralasciati i problemi legati alla liquefazione di questi gas per dedicarsi esclusivamente al sistema di pompaggio.
Pompe autoadescanti centrifughe
Le pompe solitamente utilizzate per pompare questi liquidi sono del tipo autoadescante a canale laterale, con particolare riferimento alle pompe della serie TBH o della serie TBA di Pompetravaini. Queste pompe vengono utilizzate in primo luogo perché i loro corpi aspiranti e prementi sono progettati per resistere ad alte pressioni, supportano infatti fino a 40 bar. In secondo luogo, entrambe le serie sono in grado di trasferire liquidi con presenza di gas. In particolar modo, la gamma TBA raggiunge valori molto bassi di NPSH e risulta particolarmente adatta al pompaggio di fluidi prossimi al punto di ebollizione.
Pompe autoadescanti specifiche per l’impiego con GPL
Le pompe autoadescanti specifiche per l’impiego con GPL proposte da Pompetravaini sono seguite dalla sigla GP. In presenza di fluidi tossici e nocivi, come per esempio l’ammoniaca, per garantire l’assenza di perdite verso l’esterno, una valida alternativa alla tenuta meccanica doppia è la pompa a trascinamento magnetico. Sia per la serie TBH sia per la serie TBA sono disponibili le rispettive versioni con magnete, ovvero le linee TBK e TBAK.
Tutte sono certificabili ATEX su richiesta del cliente, per impiego in zona 1 oppure in zona 2.
Ing. Gianluca Belletti, Sales Technical Support di Pompetravaini