Gli impianti sui quali vengono installati i dischi di rottura sono spesso di grandi dimensioni e rendono impossibile un costante monitoraggio umano; questo fa sì che, nel momento in cui una sovra-pressione causa l'apertura di uno dei dischi, l'identificazione da parte degli operatori di dove si sia verificato il problema possa non essere immediata, e che questo generi il rischio di ritardi nell'intraprendere le azioni necessarie.
I sensori di rottura DonadonSDD rappresentano l'immediata soluzione a questo problema. Costruiti in modo da essere utilizzabili anche nelle condizioni operative più complesse ed estreme, in ambienti ostili e con spazi ridotti, questi dispositivi generano un immediato segnale elettrico nel momento in cui un disco di rottura interviene proteggendo il dispositivo in pressione.