In anticipo sui tempi di consegna concordati con il Governo italiano, l’azienda bolognese riuscirà a fornire già a inizio giugno 2 mila di ventilatori polmonari. Lavoro intenso, determinazione, passione, solidarietà e rispetto per la vita umana hanno permesso a SIARE il raggiungimento di tale obiettivo supportato anche dalla collaborazione con altre grandi eccellenze italiane come FCA, Ferrari e Automobili Lamborghini.
Ripercorriamo l'intera vicenda.
Ai primi di marzo, in piena emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, Gianluca Preziosa, Direttore Generale di SIARE ENGINEERING INTERNATIONAL GROUP, ha accettato l’incarico da parte del Governo italiano, rappresentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di mettere a disposizione del Paese la propria produzione di ventilatori polmonari anche con il supporto del personale tecnico e militare del Ministero della Difesa.
Qual è stata la sua prima reazione alla chiamata di Conte?
Ho provato grande sorpresa e stupore. Non penso capiti spesso che un’azienda delle nostre dimensioni riceva una telefonata da parte del Capo del Governo il quale le chiede sostegno per aiutare il Paese a superare un momento di grave difficoltà.
Da un punto di vista tecnico e logistico, quali cambiamenti avete dovuto affrontare per sopperire alla crescente richiesta di queste macchine salva-vita?
Ci siamo completamente stravolti, siamo passati da 35 a 65 addetti, con cicli di produzione quintuplicati. Tutto è cambiato in pochissimo tempo.
Grazie anche alla collaborazione e al sostegno che SIARE ha ricevuto da altre grandi eccellenze italiane come Fiat Chrysler Automobiles (FCA), Ferrari e Automobili Lamborghini, è stato possibile vincere la lotta contro il tempo e aumentare la produzione di macchinari medicali salva-vita.
Quali vantaggi ha portato questa sinergia da un punto di vista produttivo?
Il 90% del sostegno lo abbiamo ricevuto da Fiat Chrysler Automobiles che continua a supportarci, ma è stato importante anche il contributo di Ferrari e Automobili Lamborghini.
Per il futuro ipotizza sinergie con altre eccellenze italiane?
Al momento è improbabile. Immagino che, terminata questa emergenza, ognuno tornerà ad occuparsi dei suoi rispettivi ambiti.
I ventilatori polmonari, fondamentali per il trattamento dei pazienti in terapia intensiva, tanto necessari in questa battaglia per contrastare l’epidemia da Coronavirus, sono disponibili in vari modelli.
È vero che in collaborazione con il Professor Marco Ranieri del Policlinico S. Orsola di Bologna avete sviluppato un modello multiplo?
Come è nata l’idea e cosa differenzia questo modello rispetto agli altri?
In verità, non abbiamo mai avviato una collaborazione con il Professor Marco Ranieri del Policlinico S. Orsola di Bologna, ci siamo solo limitati, su loro invito, a testare la loro idea su una nostra macchina. Di fatto, il Prof. Ranieri ha pensato di utilizzare un ventilatore per ventilare due pazienti in contemporanea. Una società modenese specializzata nel settore biomedicale ha realizzato un doppio circuito paziente e SIARE lo ha testato.
Quali sono i modelli più richiesti dagli ospedali in questo periodo di emergenza?
Per la terapia intensiva il nostro modello più richiesto è il SIARETRON 4000.
Chi si occupa di effettuare i controlli e le verifiche dei respiratori?
In SIARE abbiamo un reparto dedicato a queste verifiche.
Il prezzo di un respiratore polmonare sul mercato si aggira intorno ai 17.000 euro. Sappiamo che SIARE Engineering ha deciso di vendere i suoi prodotti alla Protezione Civile per un prezzo decisamente inferiore, mostrando una grande sensibilità nell’aiutare il proprio Paese in un momento di estrema difficoltà.
Quali misure dovrebbe prendere il Governo per aiutare le imprese nella fase di ripartenza?
Il primo passo che il Governo deve compiere è quello di onorare gli impegni con i fornitori che, come noi, si sono spesi per la pandemia con grandi sforzi umani ed economici. Altrimenti si rischia di rovinare quanto di buono è stato fatto finora. Il 95% del fatturato di SIARE deriva dall’export. Grazie all’export riusciamo a compensare le difficoltà che riscontriamo nel mercato interno.
Alla luce di quanto accaduto in questi ultimi mesi, secondo lei Dott. Preziosa cosa si prospetta in futuro per il settore biomedicale italiano?
Sarà riservata una maggiore attenzione da parte dello Stato rispetto al passato?
Temo che, col passare del tempo e con la fine dell’emergenza sanitaria, calerà l’attenzione nei confronti del settore biomedicale Italiano, che continuerà a vivere prevalentemente grazie al mercato estero e così succederà anche dopo. Purtroppo - e lo stiamo vivendo già sulla nostra pelle noi come azienda - la riconoscenza in questo Paese è un valore molto difficile da trovare. Questo non farà che alimentare ulteriormente la fuga delle eccellenze verso altri Paesi, i quali, al contrario si mostrano sempre molto ricettivi nell’individuare le migliori tecnologie sulle quali investire. In Italia ci sono tante eccellenze che però non sono supportate abbastanza, in altri Paesi invece per avere aziende come la nostra farebbero carte false.
APPROFONDIMENTO: SIARETRON 4000
Il ventilatore polmonare per rianimazione SIARETRON 4000 è un’evoluta piattaforma di terapia intensiva, progettato per la cura di malattie respiratorie acute e subacute in pazienti adulti, pediatrici e neonatali. Il SIARETRON 4000 prevede funzionalità avanzate per la gestione delle modalità operative.
Caratteristiche tecniche
Equipaggiato con ampio display a colori TFT da 12″, il SIARETRON 4000 permette di visualizzare in un’unica schermata gli andamenti temporali e le curve respiratorie di pressione, flusso, volume.
Inoltre, eroga ventilazioni controllate o spontanee con un livello reimpostabile della pressione positiva di fine espirazione (PEEP), della sensibilità trigger e della concentrazione di ossigeno. Infatti, una ventilazione spontanea permette flussi inspiratori del paziente fino a un massimo di 240 L/min, con o senza pressione di supporto.
La batteria, in perfette condizioni e completamente carica, permette al ventilatore di funzionare per almeno 90 minuti (senza compressore e/o umidificatore), alimentandolo nei casi di trasporto all’interno di strutture ospedaliere.
Maria Bonaria Mereu
m.mereu@tim-europe.com